Umanità Nova in digitale. Dall’esilio alla controinformazione sulla Strage di stato (1924-1971)

L’editrice Zero in Condotta e l’Archivio Storico della Federazione Anarchica Italiana (ASFAI) hanno realizzato la digitalizzazione del giornale Umanità Nova, storico foglio del movimento libertario che fu pubblicato quotidiano, forzatamente chiuso dal fascismo per poi riprendere le pubblicazioni in esilio (la raccolta del quotidiano – 1920-1922 – è già stata digitalizzata e inclusa in due DVD allegati al libro Cronache anarchiche. Il giornale Umanità Nova nell’Italia del Novecento, Zero in Condotta, Milano, 2010).

Oggi è disponibile in digitale il periodo che va dal 1924 al 1971, un arco di tempo che comprende l’esilio, la Resistenza in Italia e fuori d’Italia, la ripresa delle pubblicazioni alla caduta del fascismo, fino alla strage di Piazza Fontana, all’assassinio di Giuseppe Pinelli e all’opera di controinformazione che ne è seguita.

Questo il contenuto del lavoro digitalizzato:

  • 1924-25. Edizione di Brooklyn, N. Y., 18 numeri. Fin dal 1922-23, a New York, frequenti sono i comizi, gli attacchi alle sedi fasciste, le manifestazioni contro i rappresentanti del regime e altrettanto frequenti sono le retate e gli arresti nei confronti degli esuli anarchici. Ai due storici fogli libertari (Il Martello – frontista e organizzatrice – e L’Adunata dei Refrattari – antiorganizzatrice) si unisce nel 1924 il giornale Umanità Nova che cerca di tenersi al di fuori dalle schermaglie ideologiche, non nascondendo la sua linea malatestiana.

  • 1930 e 1932. Edizione di Buenos Aires, 2 numeri unici. Il giornale è voluto dagli esuli del Gruppo anarchico Umanità Nova in occasione del Primo Maggio 1930. La pubblicazione è costretta a cessare per il sopravvenuto colpo di Stato militare che ha costretto la numerosa colonia anarchica ad espatriare soprattutto in Uruguay. Alla fine della dittatura, col ritorno degli esuli in Argentina, viene pubblicato un secondo numero unico nel 1932, fortemente voluto da Luigi Fabbri.

  • 1932-33. Edizione di Puteaux (Seine), 10 numeri. Tra le numerose colonie anarchiche sparse per la Francia, Camillo Berneri è sicuramente uno dei personaggi più interessanti per la sua capacità di organizzatore e tessitore di rapporti con altri movimenti del fuoruscitismo, soprattutto con il movimento di Giustizia e Libertà di Carlo Rosselli e ben presto diventerà, suo malgrado, l’anarchico più espulso d’Europa per la sua incessante attività. Assieme ad Antonio Cieri darà vita a Puteaux alle pubblicazioni di Umanità Nova, foglio battagliero che inizia a preoccupare il regime fascista che fa pressione sulla Francia. Il numero 6 viene così sequestrato prima della diffusione e soppresso dalla polizia francese. Il giornale rinasce con altro titolo ma come continuazione di Umanità Nova: La Protesta, che vive solo 3 numeri per poi essere soppressa dalle autorità francesi. Al suo posto, come continuità si pubblica La Vecchia Umanità Nova. Per un solo numero.

  • 1943-45. Edizione di Firenze, 16 numeri. Il primo numero viene stampato clandestinamente. La pubblicazione e la diffusione del giornale viene perseguitata dalle autorità alleate d’occupazione e il tipografo (Lato Latini) viene condannato a 5 anni di reclusione. La tiratura del foglio raggiunge le 8.000 copie negli ultimi numeri, il primo numero è stampato in 1.800 esemplari.

  • 1945. Edizione di Genova, 22 aprile, (vigilia dell’insurrezione contro il nazifascismo). Importante numero unico di 4 pagine diffuso alla vigilia dell’insurrezione ed in preparazione di questa. All’inizio dell’insurrezione a Genova sono 400 gli aderenti alla corrente libertaria, organizzati in Squadre d’Azione, numerosissimi i caduti.

  • 1953-54. Tre numeri speciali a colori: 1) Numero speciale sul centenario della nascita di Errico Malatesta, pp. 22. Numerosi scritti di Luigi Fabbri, Carlo Monticelli, Carlo Cafiero, Forbicini, Ugo Fedeli, Alfonso Failla, ripercorrono il pensiero del grande rivoluzionario e i momenti salienti della sua incessante opera di organizzatore e agitatore. 2) Numero speciale Fabbriche: l’occupazione 34 anni fa, pp. 22. L’occupazione delle fabbriche, dei campi incolti, delle officine da parte delle maestranze nel settembre 1920 rappresentano l’apice di un movimento teso al cambiamento radicale della società e del mondo produttivo. Scritti di chi ha vissuto ed è stato attore di quel movimento: Armando Borghi, Errico Malatesta, Gigi Damiani, Italo Garinei, Virgilia d’Andrea, Luigi Fabbri. 3) Numero speciale rievocante Luigi Fabbri, pp. 18. Costretto all’esilio, a Montevideo dove muore nel 1935, Luigi Fabbri è stato un instancabile organizzatore contribuendo alla nascita di numerose riviste e giornali anarchici di grande interesse politico e sociale.

  • 1944-1971. Edizione di Roma, settimanale a tutt’oggi pubblicato: 28 annate complete per un totale di circa 5.300 pagine. É la parte più corposa del lavoro digitalizzato, che riguarda un periodo di traumatici cambiamenti nelle società postbelliche. Dalle pagine del giornale emerge la nuova realtà nella quale si trova ad operare un movimento di portata internazionale che si era già speso molto nella lotta aperta e impari contro il capitalismo, il fascismo e il totalitarismo comunista. Fino al rinnovamento generazionale del Sessantotto e, per quanto riguarda l’Italia, alla strage di Piazza Fontana. I contenuti sono quelli dell’anarchismo sociale, dei movimenti libertari, antiautoritari, anticlericali, del mondo del lavoro, del sindacalismo di azione diretta, delle lotte sul territorio, dell’autogestione, dell’antimilitarismo… Nelle sue pagine scorrono i momenti che scandiscono la società dal dopoguerra in poi, con una visione e una lettura libertaria, anarchica della società in trasformazione.

La digitalizzazione è contenuta in una chiavetta USB in cui sono stati caricati 21,8 GB di file. Ogni numero di U.N. è diviso pagina per pagina per avere maggior facilità di lettura.

Il costo riservato agli abbonati e ai lettori di Umanità Nova è di 30,00 euro (comprese spese di spedizione per raccomandata). Per le richieste dall’estero contattare la mail: zic@zeroincondotta.org

Per richieste scrivere a:

Associazione Zero in Condotta, Viale Monza 255, 20126 Milano

e-mail: zic@zeroincondotta.org

Franco Schirone

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